Il Professore Roberto Vecchioni è tornato sul palco del Teatro degli Arcimboldi a Milano. Con una grande partecipazione di pubblico, desideroso da tempo di assistere a spettacoli cosi, nel rispetto naturalmente delle norme anti covid.
L’Infinito è un grande spettacolo di canti, immagini e monologhi. Ma è anche una specie di ritorno. E come poi tutto si sia ricomposto in un’unica idea, che è quella di amare la vita comunque sia. Ed è proprio con il brano “Una notte, un viaggiatore” che Vecchioni comincia il concerto, con suggestive immagini di un orologio in una vecchia stazione, partendo proprio da dove ci aveva lasciati due anni e mezzo fa..La canzone forse non tutti sanno, che prende spunto da un romanzo di Calvino dove le storie cominciano e non si sa come vanno a finire. Si entra in un non luogo, con una valigia, l’unico bagaglio che ci è stato concesso, ma non possiamo aprirla, possiamo solo immaginare cosa ci sia dentro e averne una risposta emotiva.
Seguono i classici del repertorio del cantautore, accompagnati da suoi racconti, cibo per la nostra anima; ci ricorda Alda Merini, portando in musica una sua poesia, con aneddoti sull’originalita’ della grande poetessa.
Ha molto ricordato il padre a cui si è ispirato per scrivere sia “Il bandolero stanco” che “L’uomo che giocava il cielo a dadi” .
“Formidabili quegli anni” e’ una canzone “all’italiana” con strofe e ritornelli, e infine “T’insegnero’ a volare” e’una ballata all’irlandese, dedicata ad Alex Zanardi.
Poetico nei racconti di Napoli, di un Leopardi immaginato un po’ più in pace con sé stesso. Mentre se ne va lo sfiora forse il pensiero che vivere sia dare tutto quello che si ha dentro, come la ginestra col suo profumo.
Roberto Vecchioni e’ accompagnato dalla sua band storica, costituita da Lucio Fabbri (pianoforte, violino, mandolino), Massimo Germini (chitarra acustica), Antonio Petruzzelli (basso) e Roberto Gualdi (batteria).
Prima del concerto stesso c’è stato un momento istituzionale della Fondazione Donna Milano, che pone la donna al centro, e supporta le donne motore della società.
Calorosissimo il Teatro con il Professore che ha chiuso in bellezza il concerto con “Luci a Sansiro” (canzone che sboccio’ cinquant’anni..) e “Samarcanda”.
Credits foto: Silvio Cuofano